COLLABORAZIONE/OPEN GOVERNMENT

e 

Amministrazione Cittadini
Il modello dell’amministrazione condivisa può realizzarsi per iniziativa dell’amministrazione che sollecita i cittadini ad affrontare insieme problemi di interesse generale cui l’amministrazione da sola non può dare soluzione oppure cui può dare una soluzione migliore alleandosi con i cittadini.

Le amministrazioni possono costruire le proprie politiche insieme con i cittadini attivi, intersecando partecipazione e sussidiarietà, facilitando così da parte dei cittadini l’assunzione di responsabilità nell’interesse generale. Possono inoltre formare il proprio personale, a tutti i livelli, affinché sappia affiancare alle professionalità tradizionali le nuove competenze necessarie per amministrare insieme con (e non soltanto per conto dei) cittadini, individuando nell’ambito della propria struttura le articolazioni organizzative specificamente deputate a rapportarsi con i cittadini attivi. Ancora, possono approvare regolamenti per rendere più semplice e più incisiva l’applicazione del principio di sussidiarietà e per disciplinare i rapporti con i cittadini attivi.
Possono, infine, mettere a disposizione strumenti e mezzi per aiutare concretamente i cittadini a prendersi cura dei beni comuni e possono anche sostenere in generale l’attività di associazioni di cittadini mettendo a loro disposizione spazi, computers, etc., facilitando così la realizzazione di iniziative per l’attuazione della sussidiarietà.
I cittadini autonomamente possono proporsi all’amministrazione come alleati per perseguire insieme l’interesse generale sulla base dell’art. 118, ultimo comma della Costituzione. In questa seconda accezione dell’amministrazione condivisa, che si può realizzare grazie al principio di sussidiarietà, cittadini attivi ed amministrazioni stabiliscono rapporti fondati sulla collaborazione e l’integrazione, nonché su quel principio di autonomia “relazionale” grazie al quale tutti i soggetti che partecipano alla rete creata dalla sussidiarietà sono da considerare come portatori di risorse, ognuno secondo le proprie capacità e possibilità.

Grazie al principio di sussidiarietà entrano dunque in relazione realtà articolate, estremamente ricche e varie quanto a competenze, esperienze, punti di vista, etc. e ciascuna di queste realtà, sia sul versante delle amministrazioni sia su quello delle formazioni sociali, può interagire grazie al principio di autonomia relazionale con ciascuno degli elementi che compongono l’altra realtà in modi del tutto imprevedibili, con risultati finali impossibili da determinare a priori.

E’ importante sottolineare che i rapporti che si instaurano in base al principio di sussidiarietà sono rapporti fra soggetti autonomi, distinti, ciascuno dei quali mantiene la propria identità, il proprio ruolo e si assume le proprie responsabilità. Mettendo insieme le risorse pubbliche e quelle dei cittadini attivi non nasce un nuovo soggetto in cui confluiscono i soggetti coinvolti nel rapporto di sussidiarietà, bensì nasce un nuovo modo di amministrare; non si ha una nuova struttura, ma una funzione di interesse generale svolta in modo nuovo, utilizzando il modello dell’amministrazione condivisa anziché quello tradizionale.
I soggetti che interagiscono sulla base del principio di sussidiarietà rimangono distinti ed autonomi, ma il risultato del loro interagire è un diverso modo di perseguire l’interesse generale, cioè un diverso modo di amministrare.

Cosa fa il Comitato per il Bene Collettivo

Il Comitato e’ il promotore di un’iniziativa congiunta, iniziata a dicembre 2012, che vede il Consiglio comunale di Palermo e diversi comitati e associazioni cittadine modificare lo Statuto comunale.
L’azione prende spunto da un lavoro di revisione avviato autonomamente dalle organizzazioni cittadine nel 2010. Questo insieme di principi, norme e strumenti che regola la gestione e l’amministrazione dei beni comuni della città di Palermo è stato ampiamente modificato in funzione di un nuovo modello organizzativo fondato su alcuni principi chiave: pianificazione e programmazione condivisa, trasparenza amministrativa, partecipazione dei cittadini/e e collaborazione tra tutte le componenti della collettività, verifica e valutazione da parte della cittadinanza della qualità dei servizi pubblici, beni comuni e bene collettivo.